Fonte: Tom’s Hardware, 15 aprile 2025
L’hanno annunciato ufficialmente: Google.it va in pensione. Sì, hai letto bene. Il dominio che per anni ci ha accolti ogni mattina con la sua barra di ricerca — e talvolta con un doodle stravagante — verrà dismesso, insieme a tutte le versioni locali del motore di ricerca (tipo Google.fr, Google.de, e via dicendo). Ma prima che ti venga un colpo: no, non ci tolgono Google. Lo cambiano solo di “casa”.
Secondo quanto riportato da Tom’s Hardware, Google ha deciso di concentrare tutto il traffico su un unico dominio: Google.com. La motivazione ufficiale? Razionalizzare l’infrastruttura, ridurre i costi e rendere più snello tutto il sistema, visto che ormai – grazie ai miglioramenti tecnologici – possono localizzare i contenuti ovunque ti trovi, anche se usi il dominio internazionale.
Ma quindi, per noi utenti cosa cambia?
Spoiler: praticamente niente.
Se domani scrivi “pizzeria vicino a me”, Google continuerà a mostrarti le pizzerie della tua zona. Semplicemente lo farà da Google.com invece che da Google.it. L’esperienza di ricerca rimane personalizzata, geolocalizzata e – se vogliamo dirla tutta – pure un po’ spiata come sempre. Solo che adesso tutta l’impalcatura tecnica gira su un dominio solo.
E per chi lavora nel digitale?
Se sei nel mondo SEO e digital marketing, lo sai già: la localizzazione non dipende più da un dominio di primo livello nazionale (.it, .fr, ecc.), ma da una serie di fattori ben più complessi. Quindi no panic. Però questo è un altro segnale chiaro: le piattaforme si stanno centralizzando sempre di più, e noi dobbiamo imparare a giocarci bene le carte all’interno di un’unica grande “piazza globale”, senza contare troppo su elementi “vecchia scuola” come i domini localizzati.
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In sintesi:
- Google.it chiude, ma Google resta.
- Verremo automaticamente reindirizzati su Google.com.
- I risultati resteranno personalizzati per ogni utente, anche in Italia.
- Google continuerà a rispettare le leggi locali, quindi niente fuga dalle normative.
- Per chi lavora online, è solo un’altra conferma che il web è sempre meno “nazionale” e sempre più globale.
Un addio con poco rumore, ma dal significato importante. Un piccolo cambio URL che racconta molto di più sulla direzione che stanno prendendo le cose.